Fisioterapista scritto all’ordine TRSM-PSTRP (Ordini dei Tecnici sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione) di Milano Como Lecco Lodi Monza-Brianza Sondrio.
Fisioterapista e osteopata specializzato sul trattamento manuale dei disordini temporomandibolari, delle cefalee e del dolore cervicale.
Ciò di cui mi occupo oggi è il frutto di un percorso iniziato 10 anni fa. Dopo la laurea in fisioterapia, nel 2010, ho iniziato ad aggiornarmi e a fare tanta esperienza clinica sulla riabilitazione di spalla, mano, colonna vertebrale e arto inferiore.
In contemporanea, la scelta di studiare la postura mi ha portato ad approfondire la relazione tra gli apparati muscoloscheletrico e stomatognatico. Proprio per questi aspetti ho seguito, e tuttora seguo, sia adulti che bambini e ragazzi in età della crescita, e ho proseguito la formazione con il percorso di 6 anni in osteopatia.
Dal 2018 frequento i reparti di gnatologia e gnatologia neuromuscolare dell’Istituto Stomatologico Italiano, dove dal 2019 esercito la libera professione e lavoro fianco a fianco con odontoiatri e gnatologi, occupandomi di consulenza in odontoiatria per quanto riguarda la valutazione e il trattamento dei pazienti con disordini temporomandibolari, cefalea ed emicrania, e dolore cervicale.
Mi contraddistinguono una grande passione per il mio lavoro, il costante perfezionamento teorico e clinico, la volontà e la capacità di comunicare con gli altri specialisti delle aree mediche di cui mi occupo, e l’attenzione e disponibilità che dedico a tutti i miei pazienti.
Dolore alla mandibola, rumori (click) e un’apertura ridotta della bocca sono le caratteristiche principali dei DTM. La figura medica di riferimento è il dentista esperto in gnatologia. In collaborazione, il fisioterapista è una delle figure più importanti, occupandosi del trattamento dei muscoli masticatori e del recupero della corretta mobilità dell’articolazione temporomandibolare.
Dopo aver escluso problematiche neurologiche e dell’orecchio interno, spesso si dà la colpa “alla cervicale”. Diventano allora efficaci, sui sintomi vertiginosi, il trattamento manuale del collo e dei distretti anatomici connessi, insieme a strategie di esercizi mirati al miglioramento della stabilità e dell’equilibrio.
Sapevi che la fisioterapia, con manovre manuali ed esercizi specifici, aiuta a migliorare frequenza e intensità delle cefalee secondarie (cervicogenica, temporomandibolare), ma anche delle cefalee primarie (Tension Type Headache ed emicranie).
Che sia ‘da colpo di frusta’, ‘da posture scorrette’, ‘da artrosi’ o ‘da ernia discale’, c’è evidenza scientifica che i trattamenti manuali, in combinazione con esercizi mirati, sono efficaci nella riduzione del dolore e nel miglioramento della forza e della mobilità del collo.
In caso di ernie discali, spondiloartrosi, lisi e listesi ed esiti di interventi ortopedici e neurochirurgici, attraverso mobilizzazioni, esercizi ben dosati e individuali e l’aiuto della terapia manuale osteopatica e della TECARterapia è possibile controllare il dolore e recuperare mobilità, elasticità, forza e un buon controllo del movimento della colonna vertebrale.
Essere asimmetrici e non avere una “buona postura” non costituisce di per sé un problema di salute. Scoliosi, dorso piatto o ipercifosi, ginocchia vare o valghe e piedi piatti o cavi possono essere concause di disturbi muscoloscheletrici come dolori cervicali, lombari e cefalea e quindi, solo a questo punto, beneficiare della fisioterapia, dell’educazione a una postura più corretta e dell’impostazione di un programma di esercizi su misura.
Ogni fase della crescita ha le proprie caratteristiche anche quando si tratta di apparati muscolare e scheletrico. Conoscerle è indispensabile per trattare bambini e ragazzi. Infatti, essendo la fisioterapia una ‘terapia’, la durata, frequenza e intensità devono essere dosate, oltre che sul problema, sull’età del paziente.
Spalla congelata, lesioni o infiammazioni della cuffia dei rotatori, esiti di frattura o lussazione. La fisioterapia è indispensabile per un recupero ottimale del movimento e della forza, sia nel post-intervento chirurgico, sia nella gestione conservativa della spalla dolorosa, seguendo protocolli di trattamento specifici e in stretto contatto col chirurgo ortopedico.
Un’attenta raccolta della storia clinica, la condivisione dei tuoi bisogni e obiettivi, la valutazione della documentazione medica e ed i tests clinici fisioterapici e osteopatici sono il primo passo, indispensabile, per sviluppare un percorso di terapia completo e su misura.
È indicata nelle fasi acute di dolore muscoloscheletrico per ripristinare una corretta mobilità ed alleviare il dolore. Comprende la mobilizzazione articolare e svariate tecniche di trattamento muscolare tra cui quelle sui trigger points, punti muscolari particolarmente dolorosi che se “attivi” hanno la proprietà di irradiare il dolore anche a distanza in aree ben documentate su vere e proprie “mappe”.
Le “catene” muscolari determinano, a seconda della loro tensione e del loro accorciamento, la nostra posizione nello spazio. Attraverso l’allungamento e il riequilibrio di questi tiranti muscolari si modifica la postura e ciò corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un miglioramento dei sintomi.
È dimostrato scientificamente che per moltissime patologie muscolo scheletriche l’esercizio terapeutico ben calibrato sul paziente è efficace nel migliorare la mobilità articolare, la forza, il controllo del movimento, l’elasticità muscolare e il dolore.
È un tipo di trattamento elettromedicale che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell'apparato muscolo scheletrico. Ha un’azione antidolorifica e accelera la naturale riparazione dei tessuti. Il tutto si traduce in un accorciamento tangibile dei tempi di guarigione
Completa la prima valutazione con la registrazione dei dati descritti nelle linee guida internazionali sulla fisioterapia per mal di testa, disordini temporomandibolari e dolore cervicale. Misureremo mobilità, controllo del movimento, e soglia dolorifica pressoria di tutto il distretto cranio cervicale e mandibolare.
La prima valutazione è costituita di 3 momenti: all’inizio, guidandoti con delle domande, ricostruiremo insieme il motivo della visita, la tua storia clinica e le tue aspettative e obiettivi. Se sono già state fatte altre visite mediche o esami consiglio di portare i referti e i dischetti, per poterli visionare in questa fase. Successivamente faremo dei test, ovvero manovre e movimenti che servono a capire meglio l’origine del problema. A seconda del motivo del consulto e della zona da trattare, potrà essere necessario spogliarsi e rimanere in biancheria intima, per cui si consiglia abbigliamento comodo e biancheria intima adeguata. Alla fine faremo una sintesi di quanto emerso dalle prime due fasi: ti spiegherò qual è il problema e quali saranno gli aspetti su cui sarà importante lavorare da un punto di vista fisioterapico/osteopatico.
La prima valutazione dura circa 1 ora: da qui, a seconda di ciò che sarà necessario fare nelle sedute successive, ne stabiliremo anche il tempo. Ciò che è importante sapere è che le sedute di fisioterapia e osteopatia non hanno una durata definita e uguale per tutti.
Tendenzialmente no, ma dipende. Il detto che per fare bene deve fare male è un mito ormai sfatato da parecchio dalla ricerca sui meccanismi che regolano il dolore! Tradotto: non è detto che per forza la terapia debba essere dolorosa per essere efficace. A seconda della persona che ho davanti e della sua situazione, decido se usare tecniche più o meno intense calcolando anche il rischio legato a manovre troppo “forti” e spesso non necessarie.
Il fisioterapista è un professionista riconosciuto dal Ministero della Sanità e, dal 2018, facente parte dell’ordine TSRM PSTRP (Ordini dei Tecnici sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione) con un albo dedicato. Questo significa obbligo di formazione continua e quindi maggior tutela per la salute dei cittadini. All’atto pratico il fisioterapista è la figura che si occupa di riabilitare. Gli ambiti più conosciuti sono quello muscoloscheletrico e ortopedico: per il dolore aspecifico, per gli esiti di traumi, nelle patologie degenerative, infiammatorie e per il recupero post-intervento. Altri campi d’azione meno conosciuti sono quello neurologico (ad esempio negli esiti di ictus o nel Parkinson), quello cardiologico e quello respiratorio. Le “armi” in possesso del fisioterapista per aiutare il suo paziente sono molte: l’educazione del paziente in primis! Ma anche svariate tecniche di mobilizzazione e terapia manuale (che al loro interno comprendono anche alcune tecniche di massaggio) e l’esercizio terapeutico mirato (ad oggi la parte della fisioterapia più supportata dalla ricerca scientifica). Per il profilo professionale completo del fisioterapista ti rimando a questo link del Ministero della Sanità: trovanorme.salute.gov.it/norme/.
L’osteopatia è una disciplina definita dall’organizzazione mondiale della sanità come medicina complementare e alternativa. In Italia al momento è stata individuata dal Ministero della Sanità, ma non ancora riconosciuta. E’ una terapia manuale che interviene sullo scheletro e sui muscoli, ma anche sui visceri, sul cranio e sul sistema fasciale, cioè quella struttura di rivestimento che è presente e collega tutte le strutture del nostro corpo. E’ indicata in moltissime situazioni, dal trattamento del neonato a quello dell’anziano o, ad esempio, del paziente odontoiatrico. Grazie ad una visione più globale dello stato di equilibrio del paziente è un trattamento complementare alla fisioterapia e a molte discipline mediche.
Le linee guida sulla valutazione e il trattamento dei DTM (Disordini Temporomandibolari) prevedono un approccio multidisciplinare. La figura di riferimento è il dentista esperto in gnatologia ma spesso il problema va oltre ai denti ed è di origine muscolare o articolare, per cui abbinare alle cure odontoiatriche delle sedute di manipolazioni ed esercizi è utile per la riduzione del dolore e della contrattura muscolare, per migliorare la mobilità e la coordinazione del movimento mandibolare. Inoltre sappiamo dalle ricerche sulla terapia manuale dei DTM che trattare anche la zona cervicale alta influisce positivamente sul movimento e sul dolore mandibolare.
Avere delle misure della mobilità, del controllo del movimento, dell’intensità del dolore e della disabilità ci permette di monitorare l’andamento della terapia in modo affidabile (non “a occhio” o “a sensazione”). I dati sono indispensabili anche per poter comunicare con gli altri specialisti medici e sanitari che ti stanno seguendo in modo chiaro e scientifico, e quindi per poterti prendere in cura nel modo migliore possibile.
Si, nelle situazioni in cui la persona sia impossibilitata a venire in studio. Ad esempio nelle fasi acute e nell’immediato post-intervento. Per le altre situazioni lo studio è il luogo progettato e attrezzato con lo scopo di eseguire al meglio valutazione e terapia.
Via Nazionale 20/D, Colico (LC)
Lo studio è nel condominio Isolabella, angolo via Nazionale e via Villatico, al piano terra.
Si riceve su appuntamento.
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